un altro villaggio Lc 9,51-62 |
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Dal Vangelo secondo Luca |
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prese la ferma decisione (letteralmente: egli fece il volto duro)
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Inizia la grande salita a Gerusalemme, per la Pasqua, quella Pasqua che vedrà il compiersi del progetto d'amore di Gesù. Per questo il suo volto si fa duro ... la decisione è presa, irrinunciabile, perentoria, l'unica veramente necessaria com'è necessario che l'amore arrivi fino in fondo. |
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i discepoli Giacomo e Giovanni |
Giacomo e Giovanni - non due discepoli qualsiasi - si lasciano coinvolgere dalla intolleranza, manifestano anche loro un fondamentalismo che diventa addirittura violento, distruttivo. Perché tanta violenza attraversa il cuore dell'uomo? Perché bisogna sempre vincere sull'altro, avere la meglio, costi quel che costi? Perché ad intolleranza si deve rispondere con intolleranza e alla violenza con la violenza? Perché in tutto questo sentire dell'uomo si deve coinvolgere la potenza di Dio quasi a darci ragione? Perché deve essere il sentimento religioso a dare motivo all'intolleranza? |
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Si voltò e li rimproverò |
Quel volto di Gesù che era già decisamente puntato su Gerusalemme, adesso cambia direzione per guardare Giacomo e Giovanni. Quel volto si riempie di un'altra durezza per rimproverare l'intolleranza, il fondamentalismo, la violenza dei suoi discepoli. Quel volto sa di doversi caricare anche di questo peccato dell'umanità da portare con sé a Gerusalemme perché si dilegui nella profondità del suo amore donato. |
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E si misero in cammino verso un altro villaggio
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La soluzione è semplice: andare in un altro villaggio. Si allunga la strada? non importa. Si perde del tempo? non importa. Gerusalemme diventa più distante? non importa. La tolleranza e l'amore vince sempre, comunque. |
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«Ti seguirò dovunque tu vada» |
La strada che Gesù ci chiede di percorrere dietro di lui ha la caratteristica della instabilità, niente tane e niente nidi, senza alcun radicamento nella continuità del nomadismo che non fissa dimora. È certamente un monito a noi che costruiamo cattedrali per radicarci bene in un territorio. È una strada viva, liberata da tutti i segni della morte; ogni oscurità svanisce davanti alla luce, così il peccato perde la sua virulenza davanti al regno di Dio che è annunciato e che si manifesta agli uomini. A volte c’è da domandarsi quanta predicazione ha insistito sul peccato e sull’azione del maligno, ormai spiazzato dalle forze del Regno. Più che sottolineare quanto c’è di negativo nell’uomo occorre puntare sul positivo che cresce. Il solco d’arare deve stare davanti agli occhi, il passato che pur ci ha costruito, non ci appartiene più. Voltarsi indietro ci allontana dal Regno. |